Lucca, 17 novembre 2017 – In procura ne sono certi: è stata lei, anziana di 81 anni all’apparenza placida e inoffensiva, a rifilare il boccone avvelenato a Maui, esemplare di Jack Russell che si sentì male a Viareggio, il 17 ottobre scorso, dopo aver ingoiato la polpetta tossica.

L’animale si salvò grazie all’intervento tempestivo dei veterinari ma quell’episodio inquietante fece rizzare le antenne al procuratore capo Pietro Suchan, preoccupato per il ripetersi con una certa frequenza di simili gesti in tutto il territorio lucchese, dalla Versilia fino alla Garfagnana passando per la Piana. «Da un anno a questa parte – conferma il procuratore Suchan – abbiamo aperto numerosi fascicoli contro ignoti per fatti simili. Ci siamo allora impegnati per stroncare questo fenomeno orrendo, di una vigliaccheria unica. Avvelenare un animale indifeso è segno di viltà e inciviltà». Proprio per questo scopo è nata in Procura una sezione della polizia giudiziaria specializzata nel perseguire i reati ambientali e a danno degli animaliIL PRIMO risultato di questa task-force è stata appunto la denuncia ai danni dell’ultraottantenne viareggina. Già in passato la donna si era più volte lamentata per i latrati del cane dei vicini ma, vedendo che con le sue proteste non era riuscita ad ottenere alcunché, ha deciso di passare alle vie di fatto e di risolvere il problema una volta per tutte avvelenando il cane. Avrebbe quindi «imbottito» di topicidi e lumachicidi una polpetta, data poi in pasto al povero Maui. Il suo piano è riuscito solo a metà, visto che il cane, nonostante se la sia vista davvero brutta e sia stato costretto a sopportare dolori lancinanti, alla fine se l’è cavata. 

Durante una perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione dell’anziana è spuntato il prodotto per uccidere le lumache che era stato trovato anche nello stomaco del malcapitato Jack Russell: gli inquirenti, a quel punto, hanno formalizzato la denuncia nei confronti della donna. Il sospetto, però, è che non abbia agito da sola: per questo le vengono contestati i reati previsti nell’articolo 544 bis del codice penale (che prevede una pena fino a diciotto mesi per «chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi»), ma in concorso. Contestualmente la Procura sta indagando su altri episodi di avvelenamento ai danni di cani e gatti, che si sono verificati in particolare nelle zone di Capannori e Barga.

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