SCARLINO. Incontrare un eremita nel bosco, come è capitato a due fungaioli un paio di settimane fa, può essere annoverato come un evento più unico che raro: ritrovarsi faccia a faccia con un serpente possiamo invece considerarlo un fatto ben più consueto. C’è però chi li uccide e li lascia su un cartello all’inizio di un sentiero a mo’ di trofeo: e questo sì che è un fatto non comune. E pensare che il rettile fatto fuori era di una specie non velenosa. E protetta dalla legge.«Siete voi che andate per boschi e uccidete tutto quello che trovate» ha scritto sui social Giacomo Radi, naturalista con specializzazione in erpetologia (rettili e anfibi), dove ha pubblicato la foto del rettile morto lasciato sul cartello dove si legge chiaramente “Bandite di Scarlino”.È una foto-denuncia che tra l’altro ha suscitato molto interesse su Facebook, ed è statacondivisa da un migliaio di utenti, animalisti e non, prima che qualcuno la segnalasse e il post venisse rimosso dal social. «Siete quei poveretti che credono di aver salvato il mondo uccidendo una vipera e la espongono come trofeo – dice Radi su Facebook – Siete così poveretti che oltre a tutto avete ucciso una giovane natrice dal collare».Di questo si tratta: una natrice dal collare, una specie innocua e come ogni altro rettile strisciante protetta dalla legge nazionale e regionale. È stato proprio il naturalista maremmano a trovarla sistemata come un palio di cui vantarsi sul cartello da cui parte un sentiero che attraversa il Monta d’Alma, nel complesso delle Bandite di Scarlino. «Una giornata per funghi, una giornata di distruzione del sottobosco che pare arato»dice Radi.E la sua foto ha fatto il giro del Web, prima di essere rimossa dopo una segnalazione da parte degli utenti. Una sparizione comunque solo momentanea, data che il naturalista l’ha pubblicata nuovamente, trovando altrettanto sostenitori della sua denuncia.Alfredo Faetti

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