Giovedì, 16 Luglio 2015 09:14

bambino e dobermannBambina di tre anni ferita alla testa e ricoverata. L’animale, “che non aveva mai dato segni di rivolta”, è stato trasferito al canile.
È stata azzannata alla testa dal dobermann di famiglia e ora si trova in osservazione in ospedale a Varese, dove per precauzione dovrà trascorrere alcuni giorni prima di essere dimessa.
Una bimba di tre anni stava giocando all’interno del giardino di casa a Casciago (Varese). L’animale le si sarebbe rivoltato contro aggredendola al capo, anche se la dinamica non è certa. La bambina ha riportato alcune ferite, ma dai primi riscontri ospedalieri non è apparsa in gravi condizioni: presentava delle ferite alla testa, ma camminava ed era cosciente.

Il fatto viene commentato dai lettori sulla stampa locale con parole di biasimo per l’aver lasciato la bambina sola con il cane, accuse di aggressività congenita nella razza e indignazione per il destino del cane che non meriterebbe il canile. Un repertorio di commenti diversificati, ma tutti già sentiti come del resto “da copione” è l’ennesimo caso di aggressione in contesto domestico-privato, ai danni di un infante, da parte di un cane “che non aveva mai dato segni di aggressività”.

Si ripropone dunque il tema dei rischi presenti nei luoghi privati, un aspetto che la normativa vigente non prende in considerazione tutelando l’incolumità pubblica; altrettanto evidente l’esigenza di una formazione mirata al possesso responsabile di proprietari e detentori di animali in contesti familiari e domestici dove sono presenti neonati e bambini. Malgrado questo aspetto sia parte integrante della formazione dei proprietari (“Patentino”persistono luoghi comuni nella relazione uomo-cane ed errori di gestione.

Ecco cosa si può leggere al capitolo “Credenze errate, inesatte o pericolose: sfatiamo i miti sui cani – tratto dal Corso di formazione per proprietari di cani, testo base adottato dal Ministero della Salute per il cosiddetto “Patentino”:

  • non è vero che ci sono cani particolarmente adatti ai bambini
  • la credenza che ci siano cani che possono essere tranquillamente lasciati con i bambini come se fossero ‘tate a quattro zampe’ è falsa e pericolosa.
  • i bambini possono essere imprevedibili e non riescono a interpretare i segnali di avvertimento del cane, trattenendolo quando vuole allontanarsi o, peggio, facendogli del male
  • i cani e bambini non devono mai essere lasciati soli e questo vale per tutti i bambini e per tutti i cani, anche quelli più docili e mansueti.
  • i bambini piccoli vanno supervisionati in maniera attiva per evitare che un gesto repentino e imprevedibile del bambino possa spaventare o far male al cane innescando possibili reazioni aggressive di difesa.
  • i cani in famiglia sono un elemento importante per la crescita dei nostri figli, ma la mediazione e la supervisione dell’adulto non devono mai venire meno
  • i bambini, a loro volta, devono essere educati al rapporto con gli animali.

Ed ecco invece alcune raccomandazioni contenute nel capitolo ad hoc “La convivenza cani e bambini:consigli per le famiglie

  • il rapporto del bambino col cane è differente a seconda delle età
  •  l’incapacità di capire se il cane ha paura o è aggressivo persiste fino a circa 6 anni di età
  •  non lasciare mai il cane da solo con un bambino, anche dopo aver insegnato e ribadito al bambino come comportarsi
  • fare in modo di proteggere il cane da eventi imprevedibili e stressanti legati alla presenza del bambino
  • vigilate che il cane non sia eccitato quando sente piangere il bambino: questo può essere un segnale di pericolo
  • vigilate che il cane non sia attratto in modo eccitato dal movimento del bambino
  • insegnate al bambino a rispettare il cane mentre dorme o riposa, in particolare se il cane è nella cuccia, mentre mangia e mentre interagisce con altri animali.

pdfLA_CONVIVENZA_CANI_E_BAMBINI_CONSIGLI_PER_LE_FAMIGLIE.pdf96.23 KB

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