PRATO. A vederlo nella foto sembra un gatto normale, ma l’occhio attento degli esperti lo ha subito identificato con un “Felis silvestris sivestris”, un gatto selvatico dei boschi che, almeno in questa zona, si credeva estinto da un paio di secoli. A catturarlo con la fototrappola nei boschi della riserva Acquerino Cantagallo, è stato Luca Cecconi, appassionato di fauna ma soprattutto di lupi, tanto che è il referente pratese nell’ambito di un progetto di monitoraggio del lupo appenninico portato avanti dall’associazione Canislupus Italia.«Quel gatto è estremamente raro, tanto che ne sono stati avvistati pochissimi esemplari nelle Foreste Casentinesi e nella Val d’Elsa – dice Cecconi – Si distingue molto bene da un semplice gatto domestico inselvatichito, come molti se ne trovano ormai anche nei boschi, soprattutto dalla coda, dagli anelli neri ben distinti e dalle caratteristiche striature sul dorso. Tuttavia per essere sicuro ho sottoposto le fotografie al massimo esperto di gatti in Italia, un docente universitario di Perugia: mi ha confermato che si tratta proprio di un Felis silvestris sivestris».Per quasi dieci anni sono stati fatti posizionamenti di fototrappole mirati a documentarne la sua presenza, tutti andati a vuoto. «Sono stati fotografati decine di gatti comuni (che vivono in totale selvaticità e che rappresentano un pericolo per la specie “silvestris silvestris” a causa del rischio di ibridazione) – prosegueCecconi – ma mai un esemplare puro. La presenza del gatto selvatico è stata quindi messa in forte dubbio, anche se la speranza di poterlo documentare non si è mai sopita. Penso di aver avvistato anche una femmina per cui molto probabile che il nostro esemplare abbia una sua famiglia».

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