Chi ha un cane conosce a fondo i benefici di questo speciale rapporto che si estende a tutta la famiglia e oggi anche al luogo di lavoro. Insomma, essere un cane è in fondo una attività a 360 gradi a nostro beneficio; i pet chiedono in cambio coccole, cibo adatto a loro e lunghe passeggiate. A questo lavoro è dedicata la celebrazione americana del 26, ma anche molte aziende italiane stanno valutando i benefici di dare la possibilità ai dipendenti di portare in ufficio il proprio cane. Diversi i casi che ho potuto constatare personalmente: agenzie di viaggi, avvocati, l’amministratore delegato di una radio nazionale, case di produzione tv. A parte il piacere di essere accolti da un labrador e due cucciolotti all’ultima riunione, studi hanno dimostrato che gli animali in ufficio migliorano l’umore, abbassano la competitività e l’aggressività e accrescono la produttività insieme alle idee creative.

I cani sono creature straordinarie che svolgono centinaia di ruoli: aiutano gli anziani a socializzare, fanno compagnia, giocano con i bambini, alcuni di essi svolgono ruoli di ricerca e salvataggio, sono poliziotti, vanno in guerra o tra le valanghe, oppure cercano persone ancora vive sotto le macerie. Più di recente è stato dimostrato che l’olfatto animale può individuare tumori anche in stadio precoce e molti cani hanno compiti di assistenza a ciechi o malati. Non è un caso che nelle case italiane vivano circa 45 milioni di animali domestici (tranquilli, più di 15 milioni sono pesci da acquario ma anche uccellini, tartarughe, conigli) e due terzi delle famiglie americane convivono con un pet. Senza togliere nulla alla bellezza e alla compagnia degli amici gatti, non sono questi ultimi ad essere considerati i “migliori amici dell’uomo”. Quella con il cane è una lunga storia di amicizia e domesticazione che negli ultimi tempi ha incuriosito gli scienziati sul ruolo benefici per la salute dei loro proprietari: molto lunga se pensiamo che in Israele è stato scoperto uno scheletro umano risalente a circa 12mila anni fa che teneva la mano sulla testa di un canide simile ad un lupo. Si può dire quindi che il cane aiuta la nostra salute anche se saremmo scettici a credere quale sia l’apporto di un ammasso di peli che si abbandona a pennichelle sul tappeto in cui sogna di correre, abbaia e russa.

Ma da proprietaria di lungo corso di ogni genere di quadrupede posso assicurare che un cane ha proprietà calmanti, ansiolitiche, antidepressive ed equilibratrici. Negli ultimi anni ho accolto a casa tre gatti meravigliosi ma due anni fa, con la scomparsa di mia madre, ho aperto la mia casa anche ad un dolcissimo terrier di nome Maggie. Eravamo già innamorati di lei, ma questo sentimento è cresciuto quando è venuta a stare con noi. Di recente in Italia alcune sentenze e la lungimiranza di alcuni direttori sanitari hanno autorizzato l’ingresso dei cani dei pazienti in ospedale. All’Ospedale Pedatrico Meyer di Firenze i cani possono fare visita ai piccoli padroni ricoverati. Quando le persone sono ricoverate per molto tempo, sentono una profonda mancanza del proprio amico a quattro zampe. Quando mia madre si ammalò, trascorse circa un mese in ospedale. Era vietato far entrare i cani anche nella zona esterna ma un giorno aggirammo i controlli, portammo mamma fuori con la sedia a rotelle e le facemmo una sorpresa. Maggie fece una corsa a perdifiato quando sentì la voce della padrona e le planò direttamente tra le braccia. Piangevamo tutti dalla gioia e dalla commozione e sono sicura che nell’ambiente asettico dell’ospedale Maggie sarebbe stata felice di stare ai piedi del letto della sua amata ‘mamy’, cosa che ha fatto sino all’ultimo momento della sua vita quando l’abbiamo portata a casa.

Maggie ha avuto diversi influssi positivi sulla nostra esistenza, a me ha imposto un po’ di quell’esercizio fisico che mancava nella mia routine. L’arrivo di Maggie ha permesso di superare la mia pigrizia ed ha aperto la via di lunghe passeggiate in riserva che mi permettono di muovermi e soprattutto di fare delle pause dal lavoro. La sera d’estate la passeggiata dopo cena è particolarmente piacevole e ora conosco tantissime persone in più. Il cane è l’elemento socializzante per eccellenza, ottimo per i timidi, per i musoni, per le persone sole, per tutti. Permette di fare due chiacchiere e stabilire nuove amicizie. L’appuntamento al parco è uno svago piacevole e anche noi umani abbiamo bisogno di stare di più in mezzo alla natura per il suo effetto calmante. Mi impongo di non fare telefonate di lavoro durante la passeggiata con Maggie che reclama completamente la mia attenzione. Portare fuori il cane non serve solo a fargli fare pipì ma a stabilire una relazione con lui e farlo giocare, stimolarlo mentalmente e aumentare la sua intelligenza e reattività dopo le lunghe ore trascorse tra le mura domestiche a ronfare. I cani che non giocano sono ansiosi e depressi e si ammalano di più. Come noi, soffrono di stress e la noia ne è un fattore. E allo stesso tempo anche gli umani adulti provano piacere e benefici nell’attività di gioco.

Ma gli effetti benefici arrivano ad una maggiore aspettativa di vita: lo testimonia uno studio finanziato da National Institute of Health che ha seguito 421 adulti che avevano sofferto di attacchi di cuore. Un anno dopo, gli scienziati hanno scoperto che i proprietari di cani avevano maggiori probabilità di essere ancora in vita rispetto a quelli che non avevano un cane, indipendentemente dalla gravità dell’infarto. Gli animali con cui conviviamo quindi diminuiscono lo stress e aumentano l’autostima, chi ha un cane ha una maggiore capacità di adattarsi alle situazioni di tensione e questo rapporto riduce il rischio cardiovascolare. Alcuni studi poi si spingono ad asserire che l’effetto benefico interessa anche livelli inferiori di colesterolo e trigliceridi, probabilmente grazie all’effetto della maggiore attività fisica correlata alla longevità.

Un’altra ricerca, sempre dell’NIH ha osservato che i proprietari di cani sono più in forma: la ricerca eseguita su oltre 2.000 adulti ha determinato che i proprietari di cani che regolarmente camminato loro cani erano più attivi fisicamente e avevano minori probabilità di essere obesi rispetto a quelli che non possiedono un amico a 4 zampe. Un altro studio ha seguito più di 2.500 adulti di età compresa tra 71 e 82 anni per 3 anni. Coloro che camminavano regolarmente con i propri cani avevano un ritmo più veloce e percorrevano tragitti più lunghi alla settimana rispetto agli altri. I cani sono anche ottimi compagni di giochi per i bambini: sono una fonte di conforto e li aiutano a sviluppare l’empatia. Ma anche a sviluppare un senso di responsabilità nei confronti di un essere vivente. A casa nostra tutti ci occupiamo dei ‘pelosi’ e anche mia figlia è stata abituata sin da piccola a prendersene cura dando loro da mangiare.

Coinvolgere bambini e ragazzi a curare il cane di casa li gratifica e li aiuta a non considerarli solo un peluche con cui giocare. Il cane che ho avuto da bambina e che mi ha fatto compagnia dai 10 ai 21 anni veniva curato e portato fuori solo da me, eravamo inseparabili e per me era motivo di orgoglio avere quella che consideravo una responsabilità da grandi. Terapeuti e ricercatori hanno riferito che i bambini con autismo, a volte, sono in grado di interagire meglio con gli animali domestici, e questo ha effetti benefici anche nei rapporti con le persone. E nei bambini Fido ha un effetto preventivo sulle allergie, specialmente se la convivenza ha inizio già da 1 o 2 anni del bambino. Alla fine di questa lunga lista di benefici un cane (ma anche un gatto) hanno la grande capacità di amare, farsi amare, creare un legame, fare compagnia, consolare e dare calore in maniera incondizionata. Un rapporto molto diverso da quello con altri esseri umani, che deve prevedere comunque un profondo rispetto sia per i bisogni che per l’identità di questi esseri straordinari.

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