Le città vanno sempre più espandendosi, rubando, mese dopo mese, spazio alla natura e gli animali che naturalmente si trovano a vivere in quelle aree diventate urbane, spesso non sanno come comportarsi con questi nuovi intrusi e, troppo spesso, avvengono incontri ravvicinati molto pericolosi.

E’ questo che è successo in Australia, precisamente a Macksville, nel New South Wales, dove una famiglia ha vissuto attimi di puro terrore quando si sono accorti che un enorme serpente di più di tre metri si è intrufolato nella stanza da letto dei bambini, raggiungendo e mordendo la testa di uno dei piccoli mentre dormina.

Va specificato che l’animale non era un serpente domestico, quindi si è introdotto nell’abitazione dall’esterno. I media inglesi hanno riportato la notizia, raccontando che a scoprire l’accaduto è stata la madre del piccolo Tyler che è stata svegliata dalle urla del figlio. La donna, Tammy, allora si è subito precipitata nella stanza da letto del piccolo ed ha trovato il serpente sul pavimento ed il piccolo che perdeva copiosamente sangue dalla testa, dove era stato morso dall’animale.

La famigliola è stata soccorsa da un vicino, Craig Baker, che è stato svegliato di soprassalto dalle urla e si è precipitato nella casa dei vicini, dove è riuscito a catturare e successivamente ad uccidere l’animale, postando poi su Facebook le foto dell’uccisione e raccontando ciò che gli era successo.

Subito dopo la messa in sicurezza dell’abitazione, il piccolo Tyler è stato subito portato al pronto soccorso del Macksville District Hospital dove però hanno deciso di trasferirlo al Coffs Harbour Hospital dove è stato curato ed ora sta bene. Questo è soltanto l’ultimo episodio dei numerosi attacchi di serpenti avvenuti ultimamente in Australia.

Secondo gli esperti, la causa di questi attacchi, però, sarebbe l’eccezionalità della stagione arida di quest’anno che sta spingendo molti serpenti a trovare riparo nelle abitazioni umane, dotate di aria condizionata e di ombra, che sembra tanto attirare i rettili. L’attacco è stato soltanto, quindi, dettato dall’istinto di sopravvivenza del grosso rettile.