Prosegue a Baveno, fino al 19 ottobre, il XV Congresso Nazionale SIMIT. Ottocento gli specialisti infettivologi presenti riuniti per discutere anche di infezioni causate dagli animali, domenistici o meno.
Il congresso SIMIT, organizzato dal Prof. Gaetano Filice, Direttore dell’Unità  di Malattie Infettive del Policlinico San Matteo, Pavia, e dal Prof.  Domenico Santoro, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’Azienda  Ospedaliera S. Anna di Como*, approfondisce temi  quali  antibiotico-resistenza, malattia da HIV, epatiti virali e loro terapia, malattie tropicali e parassitarie, infezioni nel paziente immuno-compromesso, infezioni correlate all’assistenza.

Tra le infezioni emergenti, quelle trasmesse da insetti vettori quali  zecche e zanzare, destano preoccupazione tra gli specialisti. L’attenzione  è alta anche in seguito all’allarme degli scorsi mesi sul virus Zika che,  ad oggi, sembra però di non avere grandi probabilità di diffusione in  Italia. 

Tra le infezioni emergenti sono stati segnalati due casi in Spagna di Febbre emorragica Congo – Crimea meritano una riflessione introduttiva al tema delle  infezioni emergenti. 

“Va sottolineato – spiega il Prof. Massimo Galli, Vicepresidente SIMIT, Professore Ordinario di Malattie Infettive  all’Università di Milano -che la specie di zecche implicata nella trasmissione di questa malattia non è mai risultata, al di sotto delle Alpi, portatrice del virus. Esiste quindi, e si spera resista, una separazione geografica e probabilmente biologica, tra le zecche “italiane” e quelle di Spagna e dell’Europa Orientale. Speriamo quindi di poterne  restar fuori, anche se è sicuramente opportuna una intensificazione della  sorveglianza. Siamo già invece interessati da un’altra malattia virale trasmessa da zecche, l’Encefalite da Zecche, di cui si sono già stati registrati numerosi casi nelle regioni del Nord est del Paese e per la  quale esiste un vaccino efficace. Attenzione anche all’infezione da virus  West Nile trasmesso dalle zanzare comuni e presente da tempo, in particolare in Pianura Padana”.

Animali domestici
Tra le tematiche che saranno discusse in maniera interdisciplinare coinvolgendo i veterinari, una particolare  attenzione verrà attribuita alle patologie di frontiera tra animali da  compagnia o da reddito e l’uomo. 

” La Leishmaniosi è una malattia del cane, che ne é il principale serbatoio – spiega il Prof.  Galli, vicepresidente SIMIT; é una problematica presente in Italia  soprattutto nelle aree mediterranee e della costa, ma si è diffusa  recentemente, nel migliore amico dell’uomo, anche nelle regioni del Nord”.

“Il serbatoio tra i cani si va allargando, anche in considerazione di quanto è accaduto negli scorsi anni in Spagna, in particolare nell’area di Madrid, con una importante epidemia umana causata dalla diffusione a partire da un serbatoio  alternativo, le lepri selvatiche di un parco pubblico, e dalla grande disponibilità di vettori, in questo caso pappataci, dovuta probabilmente a fattori climatici favorevoli. Va anche ricordato che quando l’animale domestico è un rettile, una tartaruga o un’iguana, incredibilmente anche queste ultime sono molto di moda, è imperativo maneggiarlo con cura. Le feci di questi animali albergano di regola salmonelle in grado di infettare anche l’uomo. I ratti domestici, divenuti di recente di moda, in Inghilterra e in Danimarca sono stati segnalati portatori del virus Seul, responsabile della febbre emorragica coreana con sindrome renale. 
Mettersi in casa un animale selvatico poco noto può riservare brutte sorprese. 

L’anno scorso sono stati segnalati in Germania tre decessi in persone il cui unico punto in comune era essere allevatori di un grazioso scoiattolo dell’America Centrale (Sciurus variegatoides) che a loro ha passato un virus precedentemente sconosciuto, e a maggior ragione mai osservato dall’uomo, che ha a loro causato una encefalite mortale. Lo scrigno di Pandora è ancora e sempre pieno”.

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