Brutta ed inquietante scoperta per tre ragazze, sabato sera,  mentre parcheggiavano  l’auto ad Arosio. Scese dal veicolo, sono state attratte da qualcosa di strano tra l’erba. Dopo un controllo più accurato si sono accorte che si trattava di un serpentone lungo circa 1,5 metri di colore marrone chiaro. L’animale era immobile e sembrava morto. Avvisato un vicino di casa l’animale è stato rinchiuso in un contenitore di plastica ed è stata allertata la Società Protezione animali di Bellinzona. Giunti sul posto, gli ispettori, hanno potuto constatare che si trattava di un boa costrictor molto denutrito e con gravi problemi cutanei. Il rettile è stato quindi trasportato da un erpetologo che ha gli prestato le prime cure. Pure informato del ritrovamento il veterinario cantonale che ha pure ordinato una visita specialistica da un esperto di rettili.

Il boa, ribattezzato Valmara, pesava solo 1,4 kg (questa specie può arrivare alla lunghezza di 4 metri e pesare fino a 20 kg), era ferito e aveva una grave infezione. Purtroppo le sue condizioni erano tali che è stato necessario sopprimerlo. Come il pitone, il boa non ha denti veleniferi e quindi non rappresenta un pericolo per l’uomo. In ogni caso questa particolare specie di rettili non può comunque vivere in libertà alle nostre latitudini. La SPpab condanna fermamente vili atti come questo, l’abbandono in natura corrisponde alla morte sicura dell’animale dopo una lunga agonia.  Fino a che punto è eticamente corretto detenere animali di questo tipo che “per tutta la vita cercheranno solo di fuggire da quel mondo di plastica e vetro con luci artificiali in cui l’uomo li costringe a vivere?”.

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