In provincia di Fermo, nel piccolo borgo di Pegaso, c’è un allevamento di gatti del Bengala che… parla bresciano. Si chiama «Brixia Luxury Cat» ed è di proprietà di Armando Bonfadelli, 33enne originario di Cellatica che da una quindicina di anni vive nelle Marche.

Per Armando, che avevamo già intervistato nel 2016, questa attività rappresenta un’occasione di rinascita: «L’ho avviata – ci racconta – con l’aiuto di mia moglie e dei nostri tre figli dopo aver scontato una condanna in carcere (10 mesi) per frode informatica: l’allevamento mi ha consentito di crearmi un lavoro, in parallelo all’attività di cuoco che continuo a svolgere ma non a tempo pieno, e di inseguire una passione, quella per i felini, che nutro da quando ero piccolo».

Il 33enne e la sua famiglia si stanno dedicando «allo sviluppo di questa razza ancora poco conosciuta in Italia mantenendo alto il nome della mia città d’origine: ora abbiamo un maschio, otto femmine e 23 cuccioli. Esponiamo i nostri esemplari in Europa, riceviamo richieste dall’America al Giappone, abbiamo vinto concorsi, come quello di bellezza organizzato dalla Tica (The International Cat Association, un’associazione felinofila nata negli Stati Uniti) e abbiamo collaborato con realtà importanti come una casa di moda italiana».

Quest’ultimo rapporto è nato per caso: «Tempo fa la modella Vlada Stetsyuk mi ha contattato perché era interessata ad acquistare un gatto e grazie a lei abbiamo fatto uno scatto per pubblicizzare una linea di abiti leopardati». Il 33enne ammette che «la riabilitazione, dopo una vita di errori, non è stata facile, ma grazie alla mia famiglia ora riesco a rendermi utile».

Quella del Bengala è una razza ibrida nata dall’incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo. La prima sperimentazione avvenne negli anni Settanta a cura del dottor Centerwall, che non riuscì nell’intento di rendere immuni dalla leucemia felina i gatti domestici, ma creò questa nuova razza riconosciuta dalla Tica nel 1986. 
«Il Bengala ha un aspetto selvaggio e un carattere molto dolce: grazie a una attenta selezione sotto la veste da leopardo nasconde infatti l’indole di un docile gatto domestico. Colui che decide di accogliere nella propria casa il Bengala non può che innamorarsi della sua dolcezza e della sua sensibilità: questo gatto è capace di adattarsi all’umore del padrone, ama essere lodato e accarezzato, è docile, intelligente, intraprendente ed estremamente vitale. Non a caso è anche un grande cacciatore, che esprime il suo istinto soprattutto nel gioco: ama saltare e arrampicarsi ovunque e ha bisogno di fare attività fisica».

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