Venerdì, 15 Gennaio 2016 14:36

michele anzaldi“Ho scritto una lettera al sottosegretario De Filippo, che il 16 giugno scorso ha riunito per la prima volta il ‘Tavolo tecnico veterinario per le strategie e le linee guida di lotta al randagismo’.
Lo dichiara il deputato PD Michele Anzaldi, che in un intervento pubblicato sul quotidiano “L’Unità” avanza alcune proposte, “che potrebbero essere prese in considerazione dal governo e dalle istituzioni coinvolte per mettere in campo soluzioni nuove e condivise”. Anzaldi chiama in causa l’ANCI, il cui Presidente Piero Fassino ha già fatto sapere come la pensa, individuando nelle “carenze applicative” delle leggi il vero nodo da sciogliere. L’intervento del numero Uno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani è piaciuto al deputato PD che invoca “risposte concrete” dal Governo “contro sprechi  da 5,25 mld annui”.

Secondo Anzaldi- che nella sua lettera al Sottosegretario Vito De Filippo richiama il Tavolo tecnico veterinario per le strategie e le linee guida di lotta al randagismo’- “il randagismo è un problema sentito dal punto di vista etico ed in alcuni casi come al Sud come una vera emergenza delle nostre città. Una questione che in alcune regioni aumenta mese dopo mese anziché diminuire. In Italia, nei canili, dovrebbero esserci circa 750mila cani che aspettano di essere adottati. Una proiezione dei costi potenziali dei canili, ottenuta considerando tutte le variabili, è di 7000€ per ciascun cane, che moltiplicato per 750mila cani randagi porta a un totale di 5,25 miliardi all’anno. Una cifra enorme, che in tempi di spending review nasconde anche forti sprechi, ma soprattutto una tortura per i cani che nessuno prova ad affrontare uscendo dagli scenari disneyani”.

Le proposte di Anzaldi. Innanzitutto l’Anci potrebbe valutare di istituire un tavolo per arrivare ad una regolamentazione omogenea su base nazionale, per evitare che ogni Comune (ma anche ogni Regione) dia una risposta diversa al problema. Va promossa la cultura della sterilizzazione, anche valutando un qualche tipo di tassazione per chi possiede un animale non sterilizzato. Creare una rete di centri convenzionati, con tariffa agevolata per la sterilizzazione, consentirebbe di garantire la salute dell’animale e la tutela del padrone consumatore. Altra misura possibile: rafforzare e aumentare i controlli contro i traffici illegali di animali, le cosiddette ‘staffette’, che generano spostamenti di cani senza tracciabilità alcuna né sanitaria, né commerciale, né tanto meno fiscale da un canile all’altro”.

“Non è una proposta choc- ha replicato Anzaldi in risposta alle critiche sulla tassazione-  ma contro il randagismo bisogna fare qualcosa. Io propongo una tassa per i cani che non siano destinati alla riproduzione”.
Sul fronte dei costi, “con l’obbligo di sterilizzazione – aggiunge Anzaldi -, invece dei 3-400 euro che oggi si spendono privatamente si potrebbe arrivare a circa 70, nei centri convenzionati. Chi rifiutasse, potrebbe pagare una tassa annuale sul possesso: una misura necessaria, sia per finanziare il sistema che per rendere la sterilizzazione una pratica competitiva. Per le famiglie la sterilizzazione è un risparmio significativo, a fronte di benefici per l’animale e per il contesto sociale”.

Non è la prima volta che spunta in Parlamento la proposta di introdurre una tassa sui proprietari dei cani che – non sterilizzando- si renderebbero indirettamente responsabili dei maggiori aggravi di spesa connessi alla riproduzione indesiderata. Per l’ANMVI- promotrice del Tavolo tecnico veterinario con Fnovi e Simevep- la strada maestra dovrebbe essere la defiscalizzazione del possesso responsabile.

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com