“Questo è il gioco che ho sempre sognato di fare, fin dai tempi del primo Rayman”. Michel Ancel sembra emozionato mentre, di fronte a una piccola platea di giornalisti riunita in una saletta nascosta sopra il padiglione principale della Paris Games Week, presenta per la prima volta Wild. “Sono sempre stato affascinato dal ruolo che l’uomo ha avuto nell’evoluzione della natura, la nostra posizione in questo pianeta, quali responsabilità comporta”, spiega. “Con Wild l’uomo e la natura diventeranno una cosa sola”. Quando fu mostrato per la prima volta con un trailer all’ultimo E3 di Los Angeles, Wild ci ha stupito per la sua ambientazione così originale, e incuriosito perché si trattava del nuovo lavoro di un designer geniale come Ancel, su un titolo tra l’altro così diverso rispetto alle sue precedenti opere. A Parigi abbiamo potuto finalmente dare uno sguardo al gioco in azione, e non abbiamo dubbi: Wild potrebbe essere una delle sorprese del prossimo anno, una delle migliori esclusive in casa Sony. Ecco perché.

Into the Wild

Cosa è esattamente Wild? “E’ un gioco con un po’ di azione, tanta strategia e molti elementi tipici dei giochi di ruolo”, spiega Ancel. Insomma, un mix di generi che assume una sua identità, e una sua unicità, molto precisa. In Wild controlleremo uno sciamano di una tribù in un pianeta preistorico, dove non ci sono dinosauri ma la natura regna ancora incontrastata e l’uomo è soltanto uno dei tanti “animali” che vivono in questo ambiente pericoloso ed ostile. Come sciamano, avremo dei poteri speciali che consistono nella possibilità di comandare altri animali, oppure di prenderne direttamente il controllo. Potremo entrare nel corpo di un gran numero di bestie, dagli uccelli come un’aquila, a conigli, orsi, lupi, cinghiali, oppure squali e altri pesci in mezzo al mare. Quando entriamo nel corpo di una belva, lo sciamano entra in uno stato di trance, durante il quale ovviamente è vulnerabile agli attacchi di nemici o altri animali. “Sarà fondamentale farlo nel modo giusto, ad esempio costruendosi prima un rifugio in cima a un albero, così il vostro corpo umano sarà relativamente al sicuro”, spiega Ancel. E se si muore, si riparte dall’ultimo checkpoint, che di solito consiste nell’ultimo avamposto sbloccato per la nostra tribù.

Lotta per la sopravvivenza

Il ruolo della tribù nel gioco sarà fondamentale. Ci sarà, stando alle parole di Michel Ancel, una storia, ma il mondo di gioco vi permetterà di muovervi con grande libertà fin dall’inizio. Sarete voi a decidere quale strada prendere. Potrete espandere il territorio del vostro clan, ma dovrete fare attenzione alle insidie che il mondo di Wild presenta: ci saranno altre tribù, ci saranno zone infestate da animali pericolosi, ci saranno gruppi di cannibali che vi attaccheranno a vista. Insomma, non sarà affatto semplice. Anche se Ancel non ha chiarito esattamente come si procederà nel gioco, quello che appare piuttosto chiaro è che il mondo di Wild sarà davvero enorme e che per vederlo tutto dovremo per forza affidarci all’aiuto di qualche animale. Ogni sciamano potrà scegliere con quali animali sviluppare il suo potere: per addomesticarli bisognerà completare una serie di missioni e soddisfare la divinità corrispondente (ogni animale avrà una sua divinità). Per ogni specie e razza addomesticata, il corpo dello sciamano riceverà un tatuaggio. “Significa che ogni Sciamano sarà diverso dall’altro, e basterà vederne il corpo per capire quanto è forte”, spiega Ancel. Un fattore che potrebbe fare la differenza in multiplayer. Ovviamente, addomesticare un coniglio è molto più semplice di un lupo o un orso, anche se ovviamente meno utile. “All’inizio del gioco dovrete fare delle scelte. Meglio partire subito con un’animale più debole oppure investire più tempo con una specie più forte come un lupo? Le difficoltà iniziali saranno ovviamente grandi, ma anche i benefici che ne trarrete saranno maggiori”, continua Ancel. Ma cosa si può fare, esattamente, controllando un animale?

Guarda, una scimmia a tre teste!

Un’idea ce la facciamo guardando la demo, in cui lo Sciamano deve salvare una compagna della sua tribù, in fin di vita a causa del morso di un serpente. Serve un antidoto, e solo la divinità del serpente può aiutarci. La prima cosa che dobbiamo fare è quindi fare un sacrificio alla divinità, per evocarla e chiederle i suoi favori. Serve un serpente, e per catturarlo lo Sciamano prende il possesso di un’aquila, che vola giù in picchiata in mezzo a dei cespugli e ritorna in aria con un viscido rettile tra le zampe. Lo Sciamano chiama il suo orso, un maestoso orso che utilizza anche come cavalcatura. L’obiettivo è raggiungere l’altare del dio serpente, ma c’è un problema: una tribù di cannibali occupa l’entrata, occupata tra balli selvaggi e angoscianti cantilene. Lo Sciamano entra nel corpo di un coniglio: un’animale inoffensivo, e per questo proprio perfetto per dare uno sguardo da vicino senza attirare l’attenzione. Dietro al falò c’è una piccola foresta con uno stormo di corvi, un’ottima opportunità per distrarre i cannibali e attaccare. Lo sciamano entra nelle penne di un corvo e guida lo stormo contro i cannibali, che smettono la loro mortale danza per cercare di difendersi. A quel punto lo sciamano torna nel suo corpo e, a cavallo dell’orso, attacca i cannibali: un paio di zampate per scaraventare via due o tre mangia-umani e gli altri scappano via terrorizzati. Una scena semplice, ma che dimostra quanto possa essere anche profondo Wild: per affrontare le situazioni più difficili bisognerà usare il cervello, oltre che gli animali a disposizioni. La scena si chiude con l’evocazione del dio serpente, una sinuosa e sensuale gigante donna con la pelle a scaglie, capelli corvini e uno sguardo ammaliante. Ci dice che per avere l’antidoto dovremo essere disposti a un grande sacrificio, che ci verrà chiesto quando sarà il momento.

Come Bloodborne

Chiudiamo questo pirmo contatto con Wild con una parentesi sulla componente multiplayer. “Lo stile è simile a quello di Bloodborne”, spiega Ancel. Significa che la nostra partita potrà essere aperta all’invasione da parte di altri giocatori, che potrebbero aiutarci oppure attaccarci, a seconda di come abbiamo sviluppato il nostro sciamano e delle scelte che abbiamo fatto. Facciamo un esempio. Se per soddisfare la divinità dell’aquila abbiamo ucciso troppi serpenti, la divinità dei rettili potrebbe mandarci contro i suoi giocatori per avere vendetta. Ci sono mille possibili dinamiche e Ancel ci tiene a sottolineare come il multiplayer sarà una delle parti fondamentali dell’esperienza di Wild.

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