Invecchiamo tutti, uomini e animali. E in alcuni casi, o meglio per alcune specie, anche i disturbi sono simili con l’avanzare dell’età. Il cane in particolare con il passare degli anni puo’ andare incontro alle stesse patologie degli esseri umani. Ad affliggere Fido possono essere infatti disfunzioni cognitive e artrosi, malattie che hanno ricadute anche sul padrone spesso inerme di fronte alla sofferenza dell’amico a quattro zampe.

Lo ha spiegato il presidente dell’Anmvi-Associazione nazionale medici veterinari italiani, Marco Melosi, secondo il quale alcune strategie nutrizionali a base di integratori possono migliorare l’invecchiamento cerebrale e proteggere i neuroni, permettendo di controllare i disturbi comportamentali dei pet anziani, e regalando a cane e padrone piu’ tempo da trascorrere insieme in salute.

“L’invecchiamento cerebrale e’ un processo che puo’ colpire tutti i cani, cosi’ come accade per l’uomo”, ha spiegato Melosi. “Seppure non e’ facile stabilire un’eta’ precisa, secondo alcuni studi condotti negli Stati Uniti il 50 percento dei cani – ha continuato – che hanno superato gli 8 anni manifestano un disturbo definito ‘disfunzione cognitiva canina’, una malattia neurodegenerativa che puo’ palesarsi con sintomi simili a quelli della malattia di Alzheimer dell’uomo. Il cane puo’ cambiare comportamento e abitudini alimentari, puo’ diventare piu’ aggressivo o irritabile, puo’ avere alterazioni del sonno e iniziare ad abbaiare durante la notte o sembrare disorientato. Questi sintomi, appaiono gradualmente e poi tendono ad aggravarsi sempre di piu’”.

In questi casi cosa puo’ fare il padrone? “Il veterinario puo’ dare suggerimenti su come accudire un animale anziano con questo tipo di disturbi – ha risposto l’esperto – ma oggi alcuni prodotti, integratori neurologici, assicurano risultati efficaci. Nel settore delle neuroscienze sono stati individuati dei principi attivi naturali come la fosfatidilserina o l’estratto di Ginkgo biloba che svolgono un’azione di neuroprotezione delle cellule cerebrali in grado di ottimizzare il processo di invecchiamento cerebrale ritardando i sintomi patologici. Se il cane e’ disorientato e confuso bisogna comunque stargli piu’ vicino, se e’ aggressivo bisogna avvicinarlo con cautela evitando situazioni di stress, se e’ apatico o svogliato bisogna invitarlo a muoversi”. In comune uomini e cani anziani hanno pero’ anche altri disturbi: le articolazioni non reggono piu’ e ci si muove a fatica.

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