Venerdì, 29 Aprile 2016 16:23

andriukaitis foto efsaIl Commissario europeo alla Salute per la prima volta a Parma:  l’Unione europea e l’Efsa sono e resteranno i principali organi incaricati di garantire la sicurezza degli alimenti.
“I parametri sulla sicurezza alimentare non si stanno negoziando, sarebbe totalmente inaccettabile aprire un confronto su un argomento di questo tipo”. Vytenis Andriukaitis ha concluso ieri la sua prima visita alla sede dell’EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Accolto dal Presidente Sue Davies, il Commissario europeo alla Salute ha anche  incontrato il direttore esecutivo dell’Agenzia Bernhard Url e infine risposto ad alcune domande dei giornalisti, a cominciare dal negoziato USA-UE che va sotto l’acronimo TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership).

Fra Europa e Stati Uniti, “ci sono diversi standard  – ha dichiarato- Andriukaitis e noi non siamo disposti a rinunciare ai nostri. L’Unione europea e l’Efsa sono e resteranno i principali organi incaricati di garantire la sicurezza degli alimenti. Il TTIP- ha spiegato- rappresenta la possibilità di creare equivalenze nei sistemi di controllo, alleggerendo per esempio la burocrazia. Oggi per esportare determinati prodotti negli Stati Uniti possono essere necessari fino a 15 anni per avere un’autorizzazione. L’obiettivo è lavorare per avere tempi più ridotti per le esportazioni, mantenendo ciascuno i propri strumenti e parametri di sicurezza”.

“Siamo a Parma, famosa in tutto il mondo per il Parmigiano, sappiamo quanto sia importante proteggere non solo il marchio Dop, ma anche l’indicazione geografica dei prodotti, per i quali abbiamo strumenti di tutela, applicati in tutti gli Stati dell’Unione” ha fatto presente Andriukaitis, che ha ribadito l’impegno degli organismi comunitari: “La difesa dalla contraffazione alimentare è una delle priorità della mia agenda ed è all’ordine del giorno di diverse agenzie, perché coinvolge diversi aspetti, dalla diminuzione degli standard di sicurezza degli alimenti alla concorrenza sleale. Abbiamo un sistema antifrode efficace, con forti strumenti di tracciabilità dei prodotti”. Misure di controllo che fanno affidamento, ha spiegato sempre il commissario, su una rete di centri ricerca e attività di intelligence a livello doganale”.

Andriukaitis ha elogiato l’Efsa e ne ha sottolineato il ruolo: non quello di un ente, ma di consulenza scientifica per la Commissione Europea. L’Agenzia- ha ribadito “fornisce pareri fondamentali per aiutarci a gestire al meglio i rischi e formulare regolamenti efficaci”. Pareri che, come nel caso del'”erbicida totale” glifosato, possono portare a divergenze con altri enti internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità, che considera il pesticida “probably carcinogenic to humans”. Da medico, il Commissario Europeo valuta come “normale che nella scienza vi siano opinioni differenti”. Con il glifosato “le differenze sono dovute all’applicazione di distinte metodologie di ricerca. L’Oms ha espresso una valutazione generale legata al rischio della sostanza. L’Efsa ha studiato il principio attivo, che è altamente improbabile che sia cancerogeno”- ha concluso.

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