BOLZANO. Il sangue canino è prezioso per i veterinari. Niente di cruento, ma solo un dato di fatto legato alla medicina trasfusionale. Sono tante, infatti, le emergenze che si possono affrontare con una sacca di sangue canino a disposizione. «Un caso tipico – spiega Federica Bovenga, veterinario della clinica veterinaria Città di Bolzano in via Resia – è quello dell’emorragia acuta. Averne, a volte, può davvero fare la differenza». Ecco, dunque, che alcuni veterinari hanno sposato il progetto della banca del sangue canino in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con sede a Padova. Andando nel concreto cosa si può fare se si desidera fare del proprio cane un donatore? «Ci si può iscrivere con un modulo apposito che si trova sul sito dell’istituto oppure venire direttamente da noi in ambulatorio. A quel punto viene programmato uno screening del cane e, se tutto rientra nei parametri, si viene inseriti nel registro». Quali sono i requisiti richiesti? «Il cane deve pesare almeno 25 chili e avere un’età compresa tra i due e gli otto anni. Oltre a questo deve essere in salute e con un carattere docile. Il prelievo, infatti, è più lungo di quello effettuato per le analisi e richiede un po’ più di pazienza da parte dell’animale. Necessaria, inoltre, l’iscrizione all’anagrafe canina con microchip. Il donatore, infine, deve essere in regola con i vaccini e con la profilassi della filariosi cardio polmonare».I padroni, però, potrebbero avere qualche remora nel portare i propri amici a quattro zampe. «Capisco – continua Bovenga – ma ci sono molti aspetti positivi. Il progetto, infatti, tutela prima di tutto il benessere del donatore. Lo screening è gratuito e garantisce un controllo continuo dell’animale. Per ogni donazione, infatti, il padrone riceverà un profilo ematico completo, il test sulle malattie trasmesse dai vettori come la leishmania o la filaria e la determinazione del gruppo sanguigno. Non ci sono controindicazioni nel prelievo e il cane non soffre. Certo, bisognerà rasarlo periodicamente nella zona della puntura e questo può creare qualche disturbo di ordine estetico ma è risolvibile in pochi giorni». Ilprossimo obiettivo, infine, è ancora più ambizioso. «Oltre alla banca del sangue canino – conclude la veterinaria – ci piacerebbe iniziare a raccogliere anche il sangue felino. Sarebbe molto importante per la medicina anche se siamo consci delle difficoltà legate al temperamento dei felini».

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