Quando il veterinario ha trovato i due cuccioli, uno era già deceduto quasi certamente per il freddo, mentre l’altro si trovava in condizioni molto gravi, ed era stato subito ricoverato in un ambulatorio veterinario. Le indagini sono partite dopo la denuncia ai Carabinieri della compagnia di Faenza presentata dalla responsabile dell’Enpa di Faenza Teresa Ravaioli, che allo stesso tempo aveva pubblicato le fotografie dei due cuccioli sui social network per condannare il deplorevole episodio ed invitare eventuali testimoni a contattare i recapiti dell’associazione per risalire agli autori.

Il post pubblicato dall’Enpa è diventato “virale” con migliaia di condivisioni e di messaggi di solidarietà per il cucciolo sopravvissuto, che nel frattempo i volontari dell’associazione animalista hanno ribattezzato con il nome di “Calippo”.

Attraverso la testimonianze di persone che hanno raccolto l’appello dell’Enpa, i Carabinieri sono riusciti ad orientare le indagini su un automobilista che aveva effettuato una sosta sospetta lungo via Merlaschio la sera dell’abbandono. Infatti, dopo aver passato al setaccio i filmati delle telecamere della videosorveglianza e dei varchi di lettura targhe disseminati per il territorio, sono riusciti ad individuare un’auto in uso ad una coppia di Cotignola, un 59enne e una 37enne. Individuato il loro indirizzo, i militari dell’Arma hanno effettuato degli appostamenti appurando che nella loro abitazione c’erano delle cucce per cani “disabitate”, un indizio che ha insospettito ulteriormente i Carabinieri che a quel punto hanno cominciato ad acquisire informazioni dai vicini di casa. Alla fine è emerso che in quella proprietà, nonostante lo spazio ridotto, dall’estate dell’anno scorso erano state viste numerose cucciolate tenute in condizioni igieniche “discutibili” al punto che erano intervenute anche le guardie zoofile di Lugo e la stessa Enpa di Faenza per verificare lo stato di cura di quei cani.

Dalle testimonianze, inoltre, è emerso che nei mesi successivi il numero dei cani si era progressivamente ridotto finchè non ne era più stato visto nemmeno uno, in quanto, secondo la versione del proprietario, era riuscito a darli in affidamento a persone disposte ad accoglierli, anche se riguardo alla “sparizione” di alcuni cani, però, le circostanze erano apparse poco chiare. La svolta delle indagini è avvenuta quando i Carabinieri, dopo aver raccolto una serie di indizi sulla coppia di Cotignola, ha raccolto la testimonianza di una persona che ha raccontato di aver visto nel loro giardino, i primi di dicembre, due cuccioli di pochi mesi e dal pelo chiaro che, dopo le verifiche, sono risultati essere quelli poi abbandonati in via Merlaschio.

A quel punto i Carabinieri hanno depositato una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica di Ravenna e la vicenda è stata preso a cuore dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal pubblico ministero Cristina D’Aniello che hanno coordinato le indagini ricevendo dai Carabinieri notizia di tutti gli sviluppi “in tempo reale”. Nel giro di poche ore è stato emesso un decreto di perquisizione con il quale i Carabinieri di Faenza, capeggiati dal capitano Cristiano Marella che ha diretto la delicata indagine, si sono presentati alla porta della coppia. La perquisizione effettuata nell’abitazione dei due portava al ritrovamento di indiscutibili fonti di prova a loro carico; inoltre nel giardino dell’abitazione i militari dell’Arma hanno trovato una fossa comune dove nel tempo erano stati seppelliti molti cani, pertanto quell’area è stata sottoposta a sequestro per ulteriori accertamenti. la coppia è stata quindi denunciata per “maltrattamenti e uccisione di animali”.

Riguardo ai reati in tema di maltrattamenti e abbandono di animali, il comandante della Compagnia di Faenza, il capitano Cristiano Marella, rivolge un appello: “Si tratta di reati perseguibili d’ufficio, per questo invitiamo a segnalare al 112 situazioni sospette, questo per consentire l’avvio delle indagini, risalire ai responsabili e consentire alla magistratura di procedere nei loro confronti. In merito all’episodio specifico posso dire di essere molto soddisfatto dell’esito dell’indagine. La fotografia del cagnolino ritrovato purtroppo senza vita ci aveva particolarmente colpiti. Grazie all’intervento dei volontari dell’Enpa il secondo cucciolo non ha seguito le sorti dell’altro. Per questo motivo tramite il 112 oppure direttamente nelle nostre caserme siamo sempre disponibili ad accogliere denunce o segnalazioni sul tema degl maltrattamento nei confronti degli animali. L’Arma dei Carabinieri è costantemente impegnata nella lotta ai crimini contro l’ambiente e nella salvaguardia dei diritti di chi è più debole e indifeso, animali compresi, che purtroppo spesso sono esposte al rischio di maltrattamenti e a diverse forme di illegalità”.

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