VIGNOLA. Tramonta, almeno per diversi anni, l’idea di realizzare un canile intercomunale a servizio dei comuni di Vignola, Savignano, Marano, Castelvetro, Guiglia, Zocca e Montese. Durante l’ultimo consiglio, l’Unione dei comuni Terre di Castelli ha, infatti, approvato all’unanimità un “atto di indirizzo” che promuove innanzitutto due azioni: incentivare le adozioni di cani da una parte, anche con contributi economici erogati ai privati, e dall’altra cercare collaborazioni con le associazioni animaliste per la gestione dei cani che non trovano padrone. Non è esclusa, anche se rimane un’ipotesi oggi piuttosto remota, quella di creare una struttura per cani anziani e difficilmente adottabili. Da ultimo, in questo stesso “atto di indirizzo” approvato compare la proposta di realizzare un cimitero per cani e gatti, in quanto animali d’affezione. Anche quest’ultimo punto, tuttavia, è ancora tutto da sviluppare, e per ora rimane solo un’eventualità.IL PROGETTO A confermare questa nuova linea dopo le polemiche dei mesi scorsi sul tema del canile intercomunale è stato Germano Caroli, sindaco di Savignano e assessore competente per conto dell’Unione dei Comuni Terre di Castelli sul tema del canile. «A metà del prossimo anno – spiega Caroli – scadrà l’attuale contratto che abbiamo in essere con la cooperativa Caleidos, per la gestione dei cani randagi attualmente ricoverati presso la struttura “Il Giovanetto” di Tivoli di San Giovanni in Persiceto (Bo). Con un atto di indirizzo approvato all’unanimità nel consiglio dell’Unione – prosegue Caroli – abbiamo definito sostanzialmente due azioni: da una parte spingere le adozioni dei cani presso privati, anche con incentivi economici, dall’altra aprirci a collaborazioni con associazioni animaliste. Rimane poi da valutare se fare una struttura per eventuali cani che rimanessero fuori da queste due azioni». La cosa certa, comunque, è che per un po’ di anni tramonta l’idea di un nuovo canile intercomunale. Gli incentivi erogati ai privati per adottare un cane sono stati anche già quantificati e, dalla prossima primavera, potrebbe già essere possibile sottoscrivere i primi accordi tra nuovi adottanti e l’Unione, per beneficiare di questi fondi.I FONDI «Abbiamo previsto – spiega ancora Caroli – di riconoscere circa 330 euro all’anno per due anni a chi vuole adottare un cane, per contribuire alle spese di mangime e a quelle sanitarie». Quando sarà possibile accedere a questi fondi, sarà data apposita pubblicità sui siti dell’Unione e dei vari comuni coinvolti, in modo che tutti gli interessati possano presentare apposita domanda. Con una politica di promozionedelle adozioni da una parte e di collaborazione con le associazioni animaliste dall’altra, l’Unione punta così ad evitare (definitivamente?) la realizzazione di un costoso canile intercomunale, dopo che si è persa la possibilità di accedere anche al contributo regionale inizialmente previsto.

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