Questa mattina Loredana Barichelllo si è avviata come suo solito ad aprire le sue attività di Martignacco; gestisce il terzo catbar d’Italia, ‘Di cane in gatto’, e una toelettatura per cani e gatti. All’esterno, ad aspettarla, trova un’amara sorpresa: 9 gatti adulti (tutti apparentemente di una stessa cucciolata), lasciati all’interno di tre gabbie, abbandonati con una lunga lettera scritta a mano scritta probabilmente da una persona anziana (apri l’allegato in basso per leggerla). Il mittente del ‘pacco’ motiva il gesto con i suoi problemi economici e di salute, raccomandando di non lasciare i gatti all’esterno poichè totalmente abituati a vivere in appartamento. Alla visione di quell’abbandono Loredana ha immediatamente contattato la Polizia Locale, denunciato il fatto ai carabinieri e informato il Comune di Martignacco.

La rabbia

Loredana è un’esperta di animali, volontariato, adozioni e affidamenti e da anni se ne occupa con la sua associazione, “Zampa su zampa onlus“, che ha sede all’interno del suo bar. “Questa volta – ci spiega- l’abbandono è diverso. E’ un fatto gravissimo. Qui si tratta di gatti adulti di cui non conosciamo nulla. Né le condizioni di salute né se le femmine siano gravide o meno. Io non posso farmi carico di loro nella mia struttura commerciale, anche se abbiamo un veterinario convenzionato. Questo non è un rifugio, anche se in tanti lo pensano perchè diamo una mano nelle adozioni. In genere capita che ce ne lascino uno, due, a volte tre. A ferragosto ce ne hanno lasciati 8. Ma piccoli, facili da gestire e da affidare. Qui la situazione è totalmente diversa. Ricordo che siamo volontari e nessuno ci finanzia nelle nostre attività. Qui servono le istituzioni, noi possiamo fare ben poco”.  

Gli abbandoni

In un anno e mezzo la struttura di Martignacco si è fatta carico già di 400 gatti, quasi un gatto abbandonato al giorno. “Mediamente si tratta di gattini – prosegue Loredana -. Per gli adulti si rivolgono a noi in genere solo le persone in difficoltà che hanno un parente malato o un caro defunto in possesso di un cane o un gatto. Tutto questo accade principalmente per due motivi – rincara la volontaria -. Il primo è che i gatti vanno sempre sterilizzati; il secondo è che le istituzioni dovrebbero aiutare di più e sterilizzare i gatti delle persone in difficoltà. Questo caso dimostra che questa persona è sola e non è aiutata da nessuno, nemmeno dai servizi sociali”. 

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